Consorzi industriali: la Uil chiede delle modifiche legislative

L’Unione Italiana dei Lavoratori ha fatto conoscere il proprio pensiero in merito alla situazione industriale del nostro paese.

La segreteria regionale dell’Abruzzo è infatti intervenuta in merito ai consorzi industriali, auspicando emendamenti e novità che vadano a migliorare i contenuti della nuova legge di riferimento: le norme in questione si trovano in un maxi-emendamento che è stato proposto dalla IV Commissione, ma bisogna evitare a tutti i costi che si arrivi allo smantellamento di queste strutture. Il sindacato, inoltre, si sta opponendo alla divisione eccessiva tra i servizi che devono essere erogati e garantiti e le competenze attuali dal punto di vista urbanistico, oltre all’uscita definitiva della regione stessa dal sistema dei consorzi.

San Giovanni Valdarno: riutilizzo “verde” dell’ex bricchettificio

Tra i tanti esempi di archeologia industriale che possiamo trovare nel nostro paese merita un cenno l’ex bricchettificio di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo.

Il bricchettificio è un edificio industriale dove si lavorano appunto i “bricchetti”, mattonelle realizzate in lignite pressata o in altri materiali di scarto del legno: ebbene, la fabbrica toscana sta per essere investita da una nuova luce, visto che è stato indetto addirittura un concorso internazionale per progettare all’interno di questa struttura una sede direzionale eco-compatibile e ampiamente sostenibile da molti punti di vista.

India: a Bangalore si lavora per il parco industriale

Srei Infrastructure Development, compagnia indiana di Bengalore, sta vagliando la possibilità di convertire una zona economica di ben cinquecento acri in un vero e proprio parco industriale.

L’area prescelta è quella nei dintorni di Kharagpur, nella parte più occidentale della città: l’obiettivo è sostanzialmente quello di venire incontro alle mutate condizioni di mercato e alla mancanza di chiarezza per quel che concerne alcune proposte governative. Per ottenere un parco industriale davvero efficiente, comunque, è necessario un mix di clienti valido e variegato, altrimenti non si riesce a far fronte alla concorrenza.

Slovacchia: a Samorin una mostra sull’Italia industriale

La città slovacca di Samorin e Vicenza sono riuscite praticamente ad annullare gli oltre settecento chilometri che le dividono.

La “magia” è stata possibile grazie alla collaborazione industriale e imprenditoriale che è stata appena posta in essere, suggellata da una mostra di sicuro interesse: dallo scorso 22 giugno e fino al prossimo 22 luglio, infatti, sarà possibile ammirare “L’Italia industriale in Slovacchia”, l’evento culturale che viene ospitato dal Centro Servizi della località che si affaccia nelle vicinanze del Danubio e che intende mettere in luce quanto sia stata intensa la produzione tecnologica del nostro paese nella giovane repubblica europea.

Archeologia industriale: le meraviglie di Ivrea

Ivrea per tutti, microitinerari accessibili a tutti, per micro-paesaggi culturali in Canavese.

È questo il nome di uno degli ultimi progetti predisposti dalla città di Ivrea, in provincia di Torino: la città piemontese, nota soprattutto per l’economia trainata dalla Olivetti e per un comprensorio industriale ben sviluppato, ha deciso di realizzare appunto dei percorsi turistici che permettano di conoscere nel dettaglio la cultura ambientale, storico, ma anche archeologico industriale di questa zona. Non a caso, l’appuntamento è stato fissato per oggi presso l’Officina H della centralissima via Montenavale.

Padova: Progetto Chilometro Zero per la zona industriale

Padova vanta una vocazione industriale di primissimo ordine.

L’area manifatturiera della città veneta esiste infatti dal 1946 e si è ampliata nel tempo dalla parte più orientale fino a quella settentrionale: si tratta di una zona che è in grado di competere a livello continentale, con ben 1.300 aziende e una diversificazione piuttosto accentuata dal punto di vista produttivo. È ora giunto il tempo, però, di attuare dei nuovi progetti. La parte nord della zona industriale è interessata da importanti snodi infrastrutturali, con molte autostrade, ma la totale assenza di piste ciclabili che la mettano in contatto con il centro cittadino e la scarsa presenza di punti di ristorazione la dicono lunga sulle innovazioni da apportare.

Archeologia industriale: nuovi progetti per l’ex Distilleria De Giorgi

Il comune di San Cesario di Lecce è una delle realtà più interessanti del Salento.

Questo piccolo comune pugliese racchiude, tra le altre cose, anche una preziosa testimonianza di archeologia industriale: si tratta di un immobile, la ex Distilleria De Giorgi, la quale è ancora impregnata degli odori delle lavorazioni di una volta. L’intero complesso appartiene ora alla Fondazione Rico Semeraro e c’è già l’impegno a valorizzare il tutto maggiormente. Anzitutto, infatti, è necessario un attento e minuzioso restauro, ma l’idea più stimolante è senza dubbio quella che prevede la trasformazione della distilleria nel Museo dell’alcool, un polo che non avrebbe precedenti nel nostro paese.

Inquinamento industriale: il problema delle Tar Sands

Se si dovesse stilare una classifica dei progetti più devastanti dal punto di vista dell’inquinamento industriale, le Tar Sands occuperebbero sicuramente una posizione importante.

Addirittura, c’è chi si è sbilanciato parlando del “progetto più devastante del mondo”: il fenomeno è tipico del Canada e si caratterizza per questa poltiglia di bitume, argilla e sabbia, un ammasso da cui si può ricavare il petrolio. Quest’ultima estrazione, per l’appunto, avviene dopo avere abbattuto le splendide foreste boreali del paese nordamericano, con il terreno che viene “bollito” dall’acqua dolce e dal gas naturale.

Israele: report obbligatori sull’inquinamento industriale

Le fabbriche israeliane si apprestano a vivere una novità importante dal punto di vista industriale.

In effetti, una iniziativa di legge dovrebbe stabilire un apposito report in cui registrare le emissioni inquinanti, così da ottenere delle informazioni più dettagliate, e soprattutto accessibili al pubblico, per quel che riguarda tale settore; questa documentazione andrà a riguardare da vicino gli impianti industriali, ma anche le miniere, i siti di stoccaggio dei rifiuti e le strutture in cui l’acqua viene purificata.

Imola: nuova raccolta rifiuti per la zona industriale

La zona industriale di Imola sta per subire una profonda rivoluzione dal punto di vista ambientale.

La giornata campale è proprio quella odierna, dunque è appena cominciata la riorganizzazione della raccolta di rifiuti urbani, una iniziativa che beneficia del patrocinio del comune emiliano: in pratica, ben 950 attività industriali e circa 450 famiglie verranno coinvolte dalle modifiche in questione, una raccolta differenziata che promette di essere davvero innovativa. Che cosa cambierà esattamente?