Puglia, la regione finanzia le infrastrutture delle zone industriali

Sedici milioni di euro per un investimento destinato alle principali zone industriali della Puglia.

I comuni e i consorzi della regione meridionale potranno beneficiare di nuove infrastrutture, le quali devono molto a un apposito bando che fa espresso riferimento agli insediamenti produttivi e alle cosiddette aree vaste: l’intento è quello di innovare e di attrarre investimenti piuttosto proficui. Tra i comuni coinvolti figurano Cutrofiano, Spongano, Poggiardo, Alberona, Rutigliano e Sannicandro, i quali potranno vedersi aggiudicare delle gare d’appalto in relazione alle infrastrutture delle proprie zone industriali.

Haiti, Idb finanzierà un nuovo parco industriale

Haiti potrà accelerare la propria ripresa grazie al prezioso contributo della Inter-American Development Bank.

Quest’ultima organizzazione ha infatti annunciato l’approvazione di due garanzie ipotecarie di novanta milioni di dollari destinate alla nazione centroamericana devastata dal sisma del 2010: l’intento principale è quello di costruire un parco industriale nella regione più settentrionale, così da modernizzare finalmente il comparto energetico. Cinquantacinque milioni di dollari della somma in questione serviranno per la prima fase del progetto.

Inquinamento industriale: l’Italia si adegua alla tecnologia Ccs

Le tecnologie industriali e ambientali cominciano finalmente a riguardare anche il nostro paese.

Il governo ha fornito il proprio assenso per un apposito decreto legislativo, il quale altro non è che il recepimento della direttiva comunitaria relativa allo stoccaggio di anidride carbonica dal punto di vista geologico: gli stabilimenti industriali sono già in fase di costruzione a Porto Tolle (provincia di Rovigo) e in Sardegna. La tecnologia in questione è quella della Carbon Capture Sequestration, la quale prevede importanti conseguenze per lo sviluppo industriale ed energetico, rispettando ovviamente l’ambiente.

L’India si concentra sullo sviluppo industriale sostenibile

L’India rappresenta uno dei principali mercati emergenti a livello internazionale.

La sua appartenenza al gruppo Bric, insieme a Brasile, Russia e Cina, non è casuale e gli sforzi attuali per migliorare ulteriormente questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: in particolare, è il settore industriale quello più coinvolto nel momento attuale, visto che le aziende attive in tale territorio dovranno rispettare alcune norme a forte impatto ambientale. Di cosa si tratta esattamente? Le autorizzazioni in questione vengono rilasciate da due organismi, la Monitoring Authority e la National Environment Appraisal, le quali sono chiamate a implementare e sviluppare una innovativa e rivoluzionaria filosofia industriale.

Asti, si fa il punto sul distretto industriale

Nizza Monferrato, Calamandrana e Canelli: sono queste le città che compongono uno dei bacini industriali del Piemonte, un’area su cui si fa molto affidamento per il futuro.

Talmente tanto che questo progetto è di portata europea, grazie soprattutto all’opera dell’agenzia di sviluppo del territorio Lamoro di Asti. L’intento che si vuole perseguire è uno soltanto, ma molto ambizioso, vale a dire dar vita a produzioni e gestioni con pochi costi relativi a energia elettrica e al calore. L’obiettivo in questione dovrebbe essere portato a compimento non più tardi del 2013.

L’avventura dell’industria nell’alto maceratese

A cavallo dei secoli XIX e XX anche le province dell’alto maceratese hanno vissuto la loro avventura industriale.

Protagonisti intraprendenti, piccole aziende e manifatture rurali cercavano di andare oltre la tipica vocazione agricola e montana di queste zone e l’entusiasmo di questi soggetti è riuscito in un buon intento. L’obiettivo era quello di migliorare la condizione sociale e di sfidare il tempo, ma cerchiamo di capire com’è andata veramente. L’esempio più importante è quello di Camerino, in cui, secondo una statistica della Camera di Commercio, nella seconda metà dell’800 esistevano ben quattro stabilimenti per la lavorazione della seta.

Detroit punta al modello industriale di Torino

Detroit che prende spunto da Torino per il proprio sviluppo industriale?

L’accostamento, già di per sé inevitabile tra due città che si caratterizzano per la forte presenza dell’industria automobilistica, diventa ora più intenso grazie ai programmi dell’amministrazione americana: in effetti, gli abitanti tra la sede della General Motors e quella della Fiat sono i medesimi, ma il tessuto urbano potrebbe essere sfruttato in maniera migliore. Gli obiettivi del primo cittadino, Dave Bing, sono piuttosto ambiziosi, vale a dire l’eliminazione di quelle costruzioni immobiliari che non possono più essere utilizzate e un nuovo slancio alla città stessa.

Deltona: il parco industriale potrebbe aiutare i residenti

Deltona (Florida) rappresenta la città più popolosa della Contea Volusia con i suoi 85mila residenti.

Questa località è in grado di coprire ben 41 miglia quadrate, con una prevalenza di immobili piuttosto che di imprese. Ma le aziende industriali vi sono comunque e l’impatto sulla zona è notevole. È proprio per questo motivo che si sta rendendo necessaria la realizzazione di un parco industriale che sia in grado di promuovere lo stesso sviluppo urbano. In effetti, Deltona vanta purtroppo anche un forte tasso di disoccupazione (il valore di maggio era pari al 10,5%), con percentuali troppo elevate.

Val d’Aosta: la vecchia miniera di rame di Champdepraz

Champdepraz, in provincial di Aosta, è un piccolo comune che fa parte della Comunità Montana Evançon.

Una vasta porzione del territorio è occupato dal Parco Naturale del Mont Avic, ma ora si parla di questa località anche per motivi industriali: in effetti, l’amministrazione locale ha deciso di usufruire del Fondo per Speciali Programmi di Investimento (il cosiddetto Fospi) e questo denaro verrà utilizzato per dar vita a una strada che collegherà la stessa Champdepraz ad altri villaggi (in primis Losson ed Herin).