Design industriale: nuovi francobolli americani per celebrarlo

Oggetti di uso quotidiano, ma soprattutto degli esempi splendidi di design industriale.

Rappresentano questo e molto altro i francobolli che hanno cominciato ad essere emessi ieri negli Stati Uniti: la loro caratterizzazione è piuttosto particolare, visto che sono destinati a non scadere mai e verranno venduti per la tariffa di prima classe, vale a dire quarantaquattro centesimi di dollaro. Il set in questione è stato scelto tra vari pionieri del disegno industriale, con il loro lavoro più significativo che campeggia in bella vista nel francobollo stesso.

Industria chimica: la nascita della porpora di anilina

Tra i principali coloranti artificiali che l’industria chimica ha saputo creare c’è sicuramente la porpora di anilina.

Si tratta, in pratica, del primo acetato che è stato sintetizzato in ordine temporale e la sua composizione si basa su una miscela di ben quattro composti, vale a dire la mauveina A, la mauveina B, la mauveina B2 e la mauveina C: l’utilizzo, come è facilmente intuibile, è soprattutto quello della tintura di tessuti, in primis la seta, ma la storia della porpora di anilina racconta anche dei dettagli forse poco noti.

Archeologia industriale: le meraviglie di Ivrea

Ivrea per tutti, microitinerari accessibili a tutti, per micro-paesaggi culturali in Canavese.

È questo il nome di uno degli ultimi progetti predisposti dalla città di Ivrea, in provincia di Torino: la città piemontese, nota soprattutto per l’economia trainata dalla Olivetti e per un comprensorio industriale ben sviluppato, ha deciso di realizzare appunto dei percorsi turistici che permettano di conoscere nel dettaglio la cultura ambientale, storico, ma anche archeologico industriale di questa zona. Non a caso, l’appuntamento è stato fissato per oggi presso l’Officina H della centralissima via Montenavale.

Cina: i business industriali crescono del 27,9%

Il settore industriale cinese sta macinando successi su successi.

I profitti in questione, infatti, sono aumentati di quasi ventotto punti percentuali nei primi cinque mesi di quest’anno, un incremento che si riferisce al confronto con lo stesso periodo del 2010: il fatturato totale è stato pari a 1,92 trilioni di yuan, a conferma che lo stato di salute può essere davvero definito ottimo. A cosa si devono queste performance? Anzitutto, bisogna precisare che il report statistico in questione ha preso in esame quelle società che sono riuscite a vendere oltre venti milioni di yuan.

Padova: Progetto Chilometro Zero per la zona industriale

Padova vanta una vocazione industriale di primissimo ordine.

L’area manifatturiera della città veneta esiste infatti dal 1946 e si è ampliata nel tempo dalla parte più orientale fino a quella settentrionale: si tratta di una zona che è in grado di competere a livello continentale, con ben 1.300 aziende e una diversificazione piuttosto accentuata dal punto di vista produttivo. È ora giunto il tempo, però, di attuare dei nuovi progetti. La parte nord della zona industriale è interessata da importanti snodi infrastrutturali, con molte autostrade, ma la totale assenza di piste ciclabili che la mettano in contatto con il centro cittadino e la scarsa presenza di punti di ristorazione la dicono lunga sulle innovazioni da apportare.

Archeologia industriale: nuovi progetti per l’ex Distilleria De Giorgi

Il comune di San Cesario di Lecce è una delle realtà più interessanti del Salento.

Questo piccolo comune pugliese racchiude, tra le altre cose, anche una preziosa testimonianza di archeologia industriale: si tratta di un immobile, la ex Distilleria De Giorgi, la quale è ancora impregnata degli odori delle lavorazioni di una volta. L’intero complesso appartiene ora alla Fondazione Rico Semeraro e c’è già l’impegno a valorizzare il tutto maggiormente. Anzitutto, infatti, è necessario un attento e minuzioso restauro, ma l’idea più stimolante è senza dubbio quella che prevede la trasformazione della distilleria nel Museo dell’alcool, un polo che non avrebbe precedenti nel nostro paese.

Istituti tecnici industriali: la seconda prova di elettronica

È tempo di maturità per moltissimi studenti italiani, non ultimi quelli che hanno frequentato l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Industriale.

La seconda prova di ieri ha riguardato in diversi casi un tema di elettronica, ovviamente per quei ragazzi che avevano seguito questo percorso di studi: vediamo cosa è stato proposto dal Ministero dell’Istruzione. Il quesito ha riguardato un sistema automatizzato di riempimento e pesatura in cui vengono impiegati due trasduttori, i dispositivi che trasmettono energia: il primo di essi, come precisato dal testo, doveva essere considerato ad ultrasuoni in modo da capire la posizione di un recipiente in cui versare del materiale, mentre il secondo è stato descritto come una cella di carico.

Inquinamento industriale: il problema delle Tar Sands

Se si dovesse stilare una classifica dei progetti più devastanti dal punto di vista dell’inquinamento industriale, le Tar Sands occuperebbero sicuramente una posizione importante.

Addirittura, c’è chi si è sbilanciato parlando del “progetto più devastante del mondo”: il fenomeno è tipico del Canada e si caratterizza per questa poltiglia di bitume, argilla e sabbia, un ammasso da cui si può ricavare il petrolio. Quest’ultima estrazione, per l’appunto, avviene dopo avere abbattuto le splendide foreste boreali del paese nordamericano, con il terreno che viene “bollito” dall’acqua dolce e dal gas naturale.

Var Group: il successo dei distretti industriali

Forse il nome Var Group non dirà molto a chi si trova al di fuori della Toscana, ma si tratta di un’azienda empolese attiva da ben trent’anni nel campo informatico.

Questo gruppo può essere preso ad esempio per far comprendere quando un distretto industriale è davvero in grado di funzionare nel nostro paese; il fatturato in crescita e l’ottimo andamento del consolidato sono il risultato di una focalizzazione molto attenta su distretti specifici, con una netta preponderanza delle esportazioni. Questo vuol dire che alcune aree industriali sono state in grado di rispondere meglio alla crisi economica rispetto ad altre, in particolare quelle del comparto alimentare, del turismo e molti altri.

Israele: report obbligatori sull’inquinamento industriale

Le fabbriche israeliane si apprestano a vivere una novità importante dal punto di vista industriale.

In effetti, una iniziativa di legge dovrebbe stabilire un apposito report in cui registrare le emissioni inquinanti, così da ottenere delle informazioni più dettagliate, e soprattutto accessibili al pubblico, per quel che riguarda tale settore; questa documentazione andrà a riguardare da vicino gli impianti industriali, ma anche le miniere, i siti di stoccaggio dei rifiuti e le strutture in cui l’acqua viene purificata.