Archeologia industriale: le meraviglie di Ivrea

Ivrea per tutti, microitinerari accessibili a tutti, per micro-paesaggi culturali in Canavese.

È questo il nome di uno degli ultimi progetti predisposti dalla città di Ivrea, in provincia di Torino: la città piemontese, nota soprattutto per l’economia trainata dalla Olivetti e per un comprensorio industriale ben sviluppato, ha deciso di realizzare appunto dei percorsi turistici che permettano di conoscere nel dettaglio la cultura ambientale, storico, ma anche archeologico industriale di questa zona. Non a caso, l’appuntamento è stato fissato per oggi presso l’Officina H della centralissima via Montenavale.

Archeologia industriale: nuovi progetti per l’ex Distilleria De Giorgi

Il comune di San Cesario di Lecce è una delle realtà più interessanti del Salento.

Questo piccolo comune pugliese racchiude, tra le altre cose, anche una preziosa testimonianza di archeologia industriale: si tratta di un immobile, la ex Distilleria De Giorgi, la quale è ancora impregnata degli odori delle lavorazioni di una volta. L’intero complesso appartiene ora alla Fondazione Rico Semeraro e c’è già l’impegno a valorizzare il tutto maggiormente. Anzitutto, infatti, è necessario un attento e minuzioso restauro, ma l’idea più stimolante è senza dubbio quella che prevede la trasformazione della distilleria nel Museo dell’alcool, un polo che non avrebbe precedenti nel nostro paese.

Ozieri: l’ex centrale elettrica diventa una pinacoteca

È ormai un dato di fatto, l’archeologia industriale e l’arte sono strettamente collegate tra loro.

Uno degli esempi più brillanti di questi ultimi tempi è sicuramente l’ex centrale elettrica di Ozieri (provincia di Sassari), un vero e proprio tesoro dal punto di vista industriale che si è trasformato progressivamente in una pinacoteca comunale: non a caso, la scorsa settimana è stata inaugurata una nuova mostra, mentre è prevista per i prossimi mesi l’apertura della Sala “Giuseppe Altana, in cui verranno accolte le opere di questo artista locale.

Archeologia industriale: il recupero delle miniere del Sannio

Le miniere del Sannio e dell’Irpinia sono delle testimonianze preziose e “vive” dell’archeologia industriale del nostro paese.

Non è quindi un caso se l’Università del Sannio ha deciso di dedicare a questi reperti e alla loro valorizzazione artistico-culturale un convegno molto interessante: l’evento, patrocinato anche dalla Provincia di Benevento, ha avuto luogo pochissimi giorni fa e ha ripercorso la storia industriale di queste zone della Campania, tra cui si possono citare Altavilla Irpina, Morcone e Cusano Mutri, un patrimonio minerario, soprattutto quello dell’estrazione del tufo, che va preservato a tutti i costi.

Archeologia industriale a Roma: il Gazometro

Il Gazometro che sorge a Roma nel quartiere Ostiense è uno splendido esempio di archeologia industriale.

Le suggestioni che esso ispira sono molte, eppure molte volte appare come un enorme cilindro in acciaio abbandonato a sé stesso e da rivalutare al più presto: la sua storia ci può raccontare molto. In effetti, la costruzione di questa struttura risale al 1937. Si tratta dell’impianto più grande, affiancato da altri due eretti nel primo decennio del secolo, il quale veniva utilizzato per accumulare il gas cittadino, un mix di gas, idrogeno e metano.

Archeologia industriale: la pressa di Campi (Genova)

È più di una settimana che Genova e il suo quartiere Campi possono beneficiare del restauro della pressa storica, una testimonianza molto importante di archeologia industriale.

Si tratta di tutto quello che rimane di una installazione di quasi cento anni fa: nel 1914, infatti, le Fonderie e Acciaierie di Campi, le quali facevano capo all’Ansaldo, avevano costruito questa pressa imponente (il peso supera le 12mila tonnellate) e di una potenza mai vista per quel tempo. È qui che si fucinavano a caldo e si spianavano le lamiere d’acciaio, una attività industriale che è durata fino al 1989, anno in cui lo stabilimento è stato costretto a chiudere i battenti.

Parco delle Fucine, il trionfo dell’archeologia industriale

L’archeologia industriale fa sempre più gola a enti parco e strutture locali.

L’ultima chiara testimonianza di questa tendenza è quella del Parco delle Fucine, più precisamente il comune di Casto, in provincia di Brescia: in effetti, la campagna archeologica di questa zona, avviata da quasi un anno ormai, si sta arricchendo di iniziative culturali e artistiche, volte a impreziosire l’ambiente circostante. Le nuove sculture di ferro che sono state donate al parco fanno capire come arte e archeologia industriale siano due elementi che si combinano in maniera perfetta. L’intento è quello di valorizzazione la cosiddetta “via del ferro”, con un’area accessibile da tutti, non solo con l’automobile, e dove è possibile ammirare i resti degli antichi impianti dove si lavorava appunto il ferro.

Archeologia industriale: alla scoperta del Museo all’aperto di Schio

La città di Schio, in provincia di Vicenza, può vantare una delle più interessanti realtà museali per quel che riguarda l’archeologia industriale.

Si tratta del cosiddetto Museo all’aperto, un complesso che prevede vari itinerari e monumenti che consentono di ripercorrere indietro nel tempo la storia della Val Leogra e dell’alto Vicentino. L’area in questione, infatti, si è sempre caratterizzata per i propri quartieri operai, per i lanifici, i mulini, le filande e le centrali idroelettriche, elementi che il museo consente di rivivere appieno.

Modena dedica una giornata all’archeologia industriale

Manca poco più di una settimana all’interessante giornata che verrà promossa dall’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (Aipai): la sezione regionale dell’Emilia Romagna darà infatti vita a Modena a una giornata di studi sul patrimonio rappresentato dalla storia industriale del territorio in questione, grazie anche alla collaborazione degli enti locali.

Le testimonianze di archeologia industriale sono davvero molte nella città emiliana, tanto che questo convegno è il risultato della valorizzazione di siti, macchinari ed esperienze urbanistiche. La giornata prescelta è quella del prossimo 15 aprile, quando le discussioni andranno a focalizzarsi su sette specifici casi.

Archeologia industriale: AIPAI l’unica associazione del settore in Italia

Archeologia industriale AIPAI.

L’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale è l’unica che in Italia opera nel settore.

È stata fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonio industriale e da alcune istituzioni italiane dell’ambito.

L’AIPAI conta al momento più di 300 soci attivi nelle sezioni regionali dislocate in tutto il nostro paese. Uno dei punti di forza dell’associazione è la continua dialettica con università, centri di ricerca, fondazioni, musei, organi centrali e periferici dello Stato.