Industria idrica: l’utilità del correntometro

Il correntometro è lo strumento con il quale si vanno a misurare la velocità e la direzione delle correnti idriche, quindi dell’acqua. I correntometri a sistema meccanico possono essere di vario tipo: ad esempio, si può citare il modello ad elica (del tipo Ekman) o anche quello a rotore (tipo Savonius). Con questi specifici apparecchi si possono ottenere delle informazioni davvero preziose. In effetti, a seconda di quanti saranno stati i giri effettivi dell’elica o del rotore, ovviamente esaminati in un determinato intervallo di tempo, sarà possibile risalire al valore della velocità della corrente in questione, un dato senz’altro utile per il relativo settore industriale. La direzione della corrente, al contrario, viene ad essere misurata e calcolata con la determinazione dell’orientamento assunto dall’asse dello strumento rispetto al nord magnetico che viene indicato dalla bussola solidale con l’apparecchio a cui si sta facendo riferimento.

Tecnica ferroviaria: le indicazioni dei segnalamenti

Come è noto, i segnalamenti ferroviari non sono altro che le indicazioni convenzionali e acustiche che sono trasmesse al personale di guida di un treno e gli altri agenti per realizzare la regolare e sicura circolazione dei treni stessi: il segnalamento in questione comprende vari tipi di segnali, vale a dire quelli relativi ai treni stessi, alla manovra delle locomotive, alla linea e alle stazioni e infine quelli sussidiari e accessori. I segnali della linea e delle stazioni costituiscono i segnali fondamentali dell’esercizio dell’industria ferroviaria. Il tipo più antico di segnale ferroviario era a disco girevole; in posizione parallela al binario, esso indicava la via libera, in posizione trasversale la posizione impedita.

Verniciatura industriale: l’utilizzo degli aerografi

L’aerografo è ben conosciuto come la pistola che si utilizza per verniciare: esso è sostanzialmente costituito da un serbatoio di forma cilindrica, nel quale viene messa la vernice, da uno spruzzatore e da una impugnatura munita di comando a grilletto di un flusso di aria compressa proveniente da un apposito compressore. L’elevata velocità dell’aria compressa in questione, la quale va ad espandersi nell’ugello dello spruzzatore, determina l’aspirazione della vernice attraverso un tubo che scende fin quasi al fondo del serbatoio. La vernice si riduce in minutissime particelle e viene proiettata sull’oggetto che è coinvolto.

Capsulismo industriale: le pompe da vuoto

I tipi essenziali di pompe da vuoto si possono sostanzialmente ridurre a due, vale a dire le pompe rotative e quelle a diffusione. Le prime sono delle pompe che in genere si caratterizzano per il loro capsulismo e che vengono lavorate con buona precisione delle superfici metalliche coniugate e riempite di olio con il doppio scopo di lubrificazione e di tenuta. Per ottenere vuoti più spinti si usano spesso le pompe rotative a due stadi disposti in serie. Le pompe a diffusione, invece, non hanno delle parti meccaniche in movimento, ma soltanto dei getti di vapore di olio che catturano le molecole di gas; queste ultime sono poi compresse verso lo scarico, una operazione che non avviene direttamente all’ambiente, visto il fortissimo rapporto di pressioni, ma usando come primo stadio una pompa rotativa.

Meccanica industriale: i mulinelli dinamometrici, idrometrici e di Robinson

Quando si parla di mulinello, questa definizione, oltre che per la nautica, è molto utile alla meccanica industriale. In effetti, il riferimento può andare, anzitutto, all’apparecchio che serve per misurare con precisione la potenza dei motori a combustione veloci: la sua struttura è presto detta, si tratta in pratica di un braccio girevole e di due pale tra di loro simmetriche rispetto all’asse di rotazione. Volendo essere ancora più precisi, questo strumento deve essere chiamato “mulinello dinamometrico” proprio per la sua funzione peculiare. Esso viene solitamente collegato all’albero motore e a velocità costante la coppia motrice è equilibrata dalla coppia resistente dell’aria.

La denominazione industriale degli oli multigradi

Quella di “oli multigradi” è una denominazione che si utilizza soprattutto in ambito commerciale per alcuni tipi particolari di oli lubrificanti per motori: la caratteristica peculiare di questi prodotti consiste nelle diverse gradazioni di viscosità che sono messe a disposizione, un fatto che permette un uso sia per quel che concerne la stagione fredda che per quella calda, un vantaggio non certo indifferente. Un olio destinato a un motore, infatti, deve sempre garantire una viscosità che possa corrispondere alle varie esigenza di funzionamento.

Tecnologia industriale: le spranghe delle motoseghe

Operazioni importanti come il diradamento, il taglio e la raccolta della legna possono avvenire attraverso le cosiddette “spranghe”: ve ne sono moltissime in commercio e bisogna scegliere quella giusta, quella cioè che sia in grado di portare a termine senza alcun problema qualsiasi tipo di lavoro che si abbia in mente da fare con una motosega. Le spranghe, infatti, in combinazione con il rocchetto e la catena, sono in grado di trasformare la potenza del motore direttamente in resa di taglio. A seconda dell’applicazione, poi, si possono scegliere le spranghe più leggere e con poco attrito oppure quelle più robuste con il rivestimento in metallo duro sulla punta della spranga stessa.

Metrologia: i vetri piano-paralleli e i proiettori di profili

I vetri piano-paralleli sono quegli strumenti di metrologia d’officina che rivelano le minime differenze di altezza, rispetto a un campione, attraverso l’osservazione delle frange di interferenza. Il principio sul quale si fondano è il seguente: un raggio di luce gialla, risultante dalla sovrapposizione del riflesso e del rifratto ha una intensità che dipende dallo spostamento di fase dei due raggi componenti, spostamento collegato anche alla lunghezza in questione, la quale può ritenersi praticamente uguale a due volte il diametro. I proiettori di profili, al contrario, consistono in dispositivi ottici che proiettano sopra uno schermo un’immagine dell’oggetto che è ingrandita in modo conveniente: in questa maniera, si può effettuare una misurazione o un paragone con una sagoma campione, di dimensioni ingrandite rispetto a quelle effettive dell’oggetto.

Gli utensili industriali per la fresatura delle viti

Tra i vari utensili da sfruttare per fresare le viti, bisogna sottolineare come vi siano dei procedimenti diversi a seconda della lunghezza dell’oggetto in questione: quando si ha a che fare, ad esempio, con le viti lunghe, è consigliabile usare delle frese di forma biconica e simmetrica, a disco e con una apertura compresa tra i 55 e i 60 gradi. In una o più passate si va a intagliare la vite stessa in un modo identico a quello della fresa modulare quando va a tagliare la ruota elicoidale. La vite compie tanti giri quanti sono i filetti. Gli assi della fresa e della vite, poi, tendono a formare tra di loro un angolo uguale a quello della filettatura; una stessa fresa può anche intagliare viti maschie di diametro e inclinazione differente.

Fissaggio industriale: le inchiodatrici leggere a propulsore

Nei sistemi di fissaggio diretto, le inchiodatrici leggere a propulsore devono essere dotate di una buona velocità e di un alto livello di maneggevolezza: in aggiunta, non si possono dimenticare l’affidabilità che va garantita a tutti i costi, oltre alla varietà delle applicazioni. Le applicazioni sono diverse e importanti, come ad esempio il fissaggio di casseforme e i vari tipi di fissaggi universali, ma anche i fissaggi di protezioni anticadute, di elementi di sostegno e dei telai. Una inchiodatrice davvero utile deve essere soprattutto affidabile, come già ricordato: questo vuol dire che occorre assolutamente una concezione ottimale dell’attrezzo, con un apposito design che ne consenta una lunga durata nel corso degli anni. La versatilità, invece, deriva in particolare dal fatto che l’attrezzo in questione possa essere sfruttato per molteplici applicazioni, sia nel campo edilizio che in quello dell’ingegneria civile.