Industria petrolifera: Rockefeller e la Standard Oil Company

La data del 10 gennaio 1870 è un riferimento temporale indelebile per quel che concerne la storia dell’industria americana: in effetti, John Davison Rockefeller, magnate e ricchissimo petroliere statunitense, si unisce ad altri imprenditori e proprietari di raffinerie di olio nero e, nonostante fosse in vigore nel territorio a stelle e strisce una legislazione antitrust piuttosto precisa e severa, costituisce la Standard Oil Company. In questo modo, Rockefeller riesce a controllare in maniera totale e per una lunga serie di anni l’industria del petrolio locale, un vero e proprio monopolio. I produttori, a quel punto, furono in grado di determinare i vari prezzi e le tariffe della commodity mediante un aumento collegato ai loro interessi; che cosa è successo esattamente?

Carboni fossili: torbe, ligniti, litantraci e antraciti

I carboni fossili non sono altro che la lenta e graduale decomposizione che molti secoli fa hanno subito i legni di antiche foreste, sommerse dalle acque e sepolte poi sotto la crosta terrestre. Le tipologie sono ovviamente molte e ognuna di esse presenta delle caratteristiche peculiari. Anzitutto, si possono citare le torbe. Queste ultime derivano essenzialmente dalla decomposizione di alcune piante erbacee che crescono in zone acquitrinose o nelle paludi. Da un punto di vista commerciale, inoltre, le torbe non vengono più incluse tra i carboni fossili, dato che il loro processo di fossilizzazione non è ancora completato e visto che non hanno più alcun tipo di importanza come combustibile alternativo a quelli tradizionali.

Le date fondamentali della trasmissione elettrica di informazioni

L’idea di trasmettere informazioni mediante l’elettricità è relativamente antica e risale al 1747: in quell’anno, infatti, l’inglese Watson riuscì a scoprire che era possibile far propagare un segnale elettrico lungo un filo conduttore. Gli esperimenti di telegrafia elettrica, con apparecchi spesso complicati, si susseguono nel corso degli anni, ma le applicazioni pratiche non arrivano se non nell’Ottocento inoltrato, anche perché nel frattempo è stato introdotto e fornisce dei risultati molto buoni il telegrafo ottico. Nel 1837, in Inghilterra e negli Stati Uniti hanno luogo le prime applicazioni del telegrafo elettrico, una novità fondamentale per quell’epoca e per la quale in breve tempo venne adottato il noto alfabeto ideato dall’americano Samuel Morse (da cui prese poi anche il nome), composto essenzialmente di punti e linee.

Le conseguenze della Rivoluzione Industriale: la produzione di massa

Con il termine “produzione di massa” si intende solitamente la tecnica di produrre delle grandi quantità di oggetti a basso costo per mezzo di una sistematica organizzazione di uomini e macchine: gli elementi che la caratterizzano sono diversi, quindi è necessario approfondirli uno per uno. Anzitutto, gli oggetti che sono prodotti devono avere le medesime caratteristiche (si tratta della cosiddetta “standardizzazione”). Ma non basta. In effetti, le diverse parti che vanno a comporre un oggetto devono anche essere intercambiabili tra di loro e questo comporta una lavorazione di alta precisione, tale che le parti si adattino l’una con l’altra.

La città industriale: il caso di Manchester

Si può affermare con certezza che tutta la storia del cosiddetto “vivere in comunità” degli uomini passi attraverso tre fasi fondamentali: si tratta del villaggio (rivoluzione neolitica), dei primi centri urbani (età dei metalli) e della città industriale (XVIII secolo). Dall’età del Bronzo alla fine del ‘700 le città hanno cambiato tante volte aspetto, ma mai come nell’età industriale. Le prime fabbriche cominciano a sorgere lungo i corsi d’acqua, visto che devono sfruttare al massimo la sua forza motrice. In un lasso di tempo molto rapido, poi, si formano attorno ad esse dei centri urbani che possiamo definire “improvvisati”, i quali crescono a dismisura per il nuovo insediamento di migliaia di persone accorse dalle campagne per trasformarsi in maestranze operaie.

L’industria del tabacco nella Spagna di fine Ottocento

Nel 1884 l’impresario nordamericano James Duke acquisì il brevetto per una macchina industriale utile per la produzione di sigari: l’invenzione era di un certo James Bonsack e risaliva a tre anni prima. Le stime di quel tempo parlavano della produzione giornaliera di ben 125mila sigari che, confrontati con i tremila che potevano garantire i lavoratori manuali più rapidi ed efficienti, mettevano in luce un incredibile incremento di produttività. Questo stesso aumento, inoltre, unito alle possibilità di standardizzazione e di impacchettamento della Bonsack Machine, rivoluzionò in maniera completa l’industria del tabacco.

Il boom delle costruzioni ferroviarie in Russia nell’Ottocento

I boom delle costruzioni ferroviarie che coinvolsero la Russia in tre periodi distinti dell’Ottocento, vale a dire il 1856-1861, il 1867-1880 e il 1893-1899, sono stati fondamentali per la storia industriale del vasto paese europeo: in particolare, la fortissima domanda di rotaie, traversine e altre attrezzature fece dominare in lungo e in largo i mercati dei metalli ferrosi. In pratica, tali costruzioni assunsero in quel periodo delle proporzioni mai conosciute prima, uno dei principali fattori della rapida industrializzazione locale. L’incipit può essere rinvenuto negli anni Quaranta del XIX secolo, quando le costruzioni ferroviarie furono caratterizzate in larga misura dalla linea Mosca-San Pietroburgo, uno dei progetti industriali più ambiziosi in assoluto da questo punto di vista.

Ferrovie: la storia industriale della Chiento-Nerina

La storia industriale del nostro paese è davvero affascinante, ma spesso dimenticata e relegata in vere e proprie nicchie. Un esperimento molto importante che coinvolse l’Italia centrale nel XIX secolo fu senza dubbio la cosiddetta “Ferrovia delle Marche, il tratto che congiungeva il Chienti e la Val Nerina. In realtà, l’intento di questa ferrovia era quello di collegare direttamente Roma con Ancona, sfruttando le valli del Nera e del Chienti. Tale proposta risaliva sino al 1846, in quanto veniva ritenuta dallo Stato della Chiesa una delle cinque strade ferrate più importanti per il proprio territorio. Il progetto in questione fu ideato dall’ingegnere Venanzio Caporioni, il quale introdusse nel suo percorso città come Terni, Visso, Tolentino e Civitanova.

Saldatura all’arco: macchine e procedimenti industriali

Le saldature industriali sono davvero moltissime e la loro elencazione è più che lunga: un cenno particolare, però, lo merita la saldatura all’arco, con tutti i procedimenti e le macchine collegate. In questo caso, infatti, il calore per la fusione viene prodotto da un arco voltaico (da qui il nome) fra due elettrodi, uno dei quali è solitamente costituito dall’oggetto che deve essere saldato. I procedimenti previsti sono sostanzialmente tre: anzitutto, si procede con la saldatura con elettrodo metallico (filo o bacchetta metallica nuda, animata o rivestita) che fornisce, fondendo, il metallo di apporto; ma la saldatura in questione può avvenire anche con un elettrodo non fusibile (carbone) e con il metallo di apporto in filo o bacchetta fusa dall’arco, senza dimenticare la saldatura con l’arco fra i due elettrodi (al di fuori dall’oggetto).

Libano, in aumento le principali esportazioni industriali

Spesso si è poco abituati a immaginare determinati paesi alle prese con attività specifiche: è il caso del Libano, del quale bisogna però ricordare che rappresenta il primo partner commerciale del nostro paese. In effetti, secondo quanto pubblicato dal locale Ministero dell’Industria, il paese si è caratterizzato per un buon aumento delle esportazioni nel corso dei primi otto mesi di quest’anno (+7,4%), con una quota complessiva davvero molto interessante, vale a dire tre trilioni di sterline libanesi (circa 1,8 miliardi di euro). Cosa ha provocato un simile rialzo? Anzitutto, c’è da sottolineare che la crescita è cominciata sin dal 2009 e attualmente sono soprattutto i prodotti chimici industriali a guidare questa ideale classifica.