Le nuove prospettive industriali del Nord-Ovest

Negli ultimi mesi si è assistito a elezioni politiche che hanno mutato in maniera drastica l’amministrazione del Nord-Ovest del nostro paese.

Si può dunque parlare a ragione di un nuovo asse industriale tra le tre principali città dell’area in questione, vale a dire Milano, Genova e Torino: il fatto che gli schieramenti politici dei sindaci siano i medesimi è significativo e si può pensare a poli industriali molto più omogenei e a collaborazioni ben mirate. Gli interessi locali non sono però i medesimi, pertanto le cooperazioni devono tenere conto anche di questo fattore. Per quel che riguarda, ad esempio, le infrastrutture, le grandi opere ferroviarie non beneficiano di una situazione molto omogenea, anzi gli amministratori liguri, piemontesi e lombardi sono entrati in contrasto in diverse occasioni.

Proprietà industriale: lo Sviluppo Economico premia brevetti e disegni

Quanto è innovativa e qualificata la proprietà industriale del nostro paese?

Il Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto a tal proposito con alcune agevolazioni, in modo da venire incontro alle esigenze delle imprese che vogliono tutelare nel migliore dei modi i loro prodotti tramite i brevetti e i modelli industriali: nel dettaglio, si tratta di due iniziative specifiche, per un ammontare complessivo di quaranta milioni di euro. Anzitutto, saranno premiate quelle aziende che provvederanno a incrementare i depositi di brevetti e disegni, sia dal punto di vista nazionale che da quello internazionale.

Salzano, cultura e archeologia industria vanno più che d’accordo

Fili, acronimo che identifica la Filanda Idee Lavoro Identità, è giunta alla sua ennesima edizione anche per quest’anno.

Il titolo della manifestazione per il 2011 è “Pensiero stupendo”: in pratica, il programma prevede spettacoli di teatro, danza, musica e arte, il tutto nella splendida cornice archeologico-industriale della Filanda Romanin-Jacur di Salzano, in provincia di Venezia. Il connubio tra gli ex impianti industriali e l’arte conferma che si può ottenere molto da siti dismessi come quello in questione.

Inquinamento industriale: i problemi del fiume Doubs

Svizzera e Francia sarebbero le principali responsabili dell’inquinamento industriale del fiume Doubs (ci troviamo nella città di Neuchatel).

Molte associazioni, tra cui il Wwf e la Federazione Svizzera di Pesca si stanno mobilitando in tal senso e il fatto che si siano rivolte perfino al Consiglio d’Europa la dice lunga sulla gravità della situazione: questo fiume vanta una particolarità ittica non indifferente, vale a dire il cosiddetto “Roi du Doubs, un pesce prelibato, ma anche a rischio di estinzione, tanto è vero che ormai è presente quasi solamente nella zona compresa tra i due paesi.

Puglia, la regione finanzia le infrastrutture delle zone industriali

Sedici milioni di euro per un investimento destinato alle principali zone industriali della Puglia.

I comuni e i consorzi della regione meridionale potranno beneficiare di nuove infrastrutture, le quali devono molto a un apposito bando che fa espresso riferimento agli insediamenti produttivi e alle cosiddette aree vaste: l’intento è quello di innovare e di attrarre investimenti piuttosto proficui. Tra i comuni coinvolti figurano Cutrofiano, Spongano, Poggiardo, Alberona, Rutigliano e Sannicandro, i quali potranno vedersi aggiudicare delle gare d’appalto in relazione alle infrastrutture delle proprie zone industriali.

Gli industriali sardi lanciano un allarme urgente

Il grido di dolore non sarà forse simile a quello citato da Vittorio Emanuele II in prossimità dell’unità d’Italia, ma è comunque urgente.

Cagliari ha ospitato in questi giorni la Giunta dell’Associazione Industriali Province della Sardegna Meridionale: la situazione viene definita come drammatica, tanto che il sistema produttivo regionale sta vivendo una crisi acuta, in particolare nella parte più a sud dell’isola. Su quali aspetti occorre intervenire con maggiore prontezza? Gli imprenditori hanno comunicato dati e risultati non certo incoraggianti, inoltre bisogna considerare, come rilevato dall’associazione, che la politica e la burocrazia sono sempre più lontane da queste esigenze industriali.

Haiti, Idb finanzierà un nuovo parco industriale

Haiti potrà accelerare la propria ripresa grazie al prezioso contributo della Inter-American Development Bank.

Quest’ultima organizzazione ha infatti annunciato l’approvazione di due garanzie ipotecarie di novanta milioni di dollari destinate alla nazione centroamericana devastata dal sisma del 2010: l’intento principale è quello di costruire un parco industriale nella regione più settentrionale, così da modernizzare finalmente il comparto energetico. Cinquantacinque milioni di dollari della somma in questione serviranno per la prima fase del progetto.

Inquinamento industriale: l’Italia si adegua alla tecnologia Ccs

Le tecnologie industriali e ambientali cominciano finalmente a riguardare anche il nostro paese.

Il governo ha fornito il proprio assenso per un apposito decreto legislativo, il quale altro non è che il recepimento della direttiva comunitaria relativa allo stoccaggio di anidride carbonica dal punto di vista geologico: gli stabilimenti industriali sono già in fase di costruzione a Porto Tolle (provincia di Rovigo) e in Sardegna. La tecnologia in questione è quella della Carbon Capture Sequestration, la quale prevede importanti conseguenze per lo sviluppo industriale ed energetico, rispettando ovviamente l’ambiente.

A Termoli trionfa l’archeologia industriale del trabucco

Paesaggi del lavoro e del mare: archeologia industriale sul trabucco.

È questo il nome dell’evento che impreziosirà la serata di Termoli, in provincia di Campobasso, un’occasione per fondere in maniera perfetta le iniziative culturali alle tradizioni industriali. L’organizzazione non poteva che essere quella dell’Aipai, l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, la quale avrà anche la possibilità di presentare i propri prodotti. La valorizzazione del patrimonio industriale è ben attiva anche nel Molise, una regione in cui il settore secondario non è mai stato fortissimo, ma che ha comunque sempre avuto delle caratteristiche ben precise.