Archeologia industriale: la storia affascinante della Filanda del Forno

filanda_2Verso la fine del XIX secolo, la Filanda del Forno era molto attiva come cotonificio tra la Toscana e la Liguria: dopo la chiusura delle attività e la distruzione da parte dei tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, questo edificio è stato travolto da un declino e una incuria costanti. Ora, però, qualcosa sta cambiando, visto che la Filanda è stata riconsegnata direttamente alla collettività. Gli ultimi decenni non sono stati certo esemplari: in effetti, bisogna ricordare il 1983, quando vi fu l’ingresso a pieno diritto nel patrimonio del Comune di Massa, per poi ospitare la sede del Parco Regionale delle Alpi Apuane.

Un 1° maggio archeologico industriale per Isola del Liri

Cart_BoimondIl comune di Isola del Liri sta dimostrando una sensibilità eccezionale per quel che riguarda l’archeologia industriale. In effetti, è passato appena un mese dall’ultima proposta in tal senso che già si prospetta una Festa dei Lavoratori altrettanto interessante. La giornata di domani sarà dedicata a varie iniziative, soprattutto in orario pomeridiano. Entrando maggiormente nel dettaglio, dalle 14 alle 19 vi sarà la possibilità di vedere riaperti in modo del tutto gratuito alcuni dei siti che sono già stati visitati a marzo, in occasione delle giornate del Fai (Fondo Ambiente Italiano).

Un week-end archeologico industriale nel Salento grazie all’Aiapp

cave-leccesi-300x229Un fine settimana di impronta tipicamente archeologica, in particolare quella relativa al patrimonio industriale: anche il Salento potrà beneficiare oggi e domani della manifestazione “Giardini e paesaggi aperti-Paesaggi e archeologie”, evento che andrà a interessare sette comuni in provincia di Lecce, vale a dire Maglie, Tuglie, Parabita, Seclì, Supersano, Cursi e Salve. Quello che si potrà ammirare non viene raccontato molto spesso, in quanto il viaggio in questione andrà a coinvolgere dei luoghi e degli elementi non molto conosciuti, ma che in realtà meritano parecchio.

Due giornate dedicate all’archeologia industriale di Ronciglione

La giornata di ieri e quella di oggi sono state dedicate all’archeologia industriale della città di Ronciglione, in provincia di Viterbo: non è un caso che le quarantotto ore in questione siano state organizzate dal locale Centro Ricerche e Studi, insieme all’Università degli Studi della Tuscia, allo stesso comune ronciglionese e all’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale). In particolare, si è deciso di parlare e di approfondire il tema del ferro e delle ferriere che dal ‘500 all’800 si intrecciavano all’interno dello Stato Pontificio. Di cosa si tratta nello specifico?

La vocazione industriale di Bojano

Bojano, poco più di ottomila abitanti in provincia di Campobasso: questo piccolo comune molisano può attirare un buon turismo anche grazie ai suoi esempi molto interessanti di archeologia industriale. C’è un toponimo ben preciso che attira le maggiori attenzioni in tal senso, vale a dire Pinciere. Si tratta di un borgo che deve il suo nome alla presenza di moltissime fornaci, utilizzate un tempo per la produzione di laterizi, una sorta di unicuum nel suo genere. L’edilizia è stata ben sviluppata da queste parti sin dal tardo Medioevo, visto che gli abitanti di allora si rimboccarono le maniche per ricostruire la città dopo il devastante sisma del 1456.

Archeologia industriale: la Scac di Mori Ferrovia

La frazione di Mori Ferrovia, nel comune trentino di Rovereto, custodisce un importante esempio di archeologia industriale del nostro paese, la Scac. Questa sigla identifica la Società Cementi Armati Centrifugati, uno stabilimento industriale che è rimasto attivo dal 1920 al 1985 per dar vita a manufatti in cemento armato centrifugato, come suggerisce appunto la stessa denominazione. Volendo essere ancora più precisi, la nascita di questa società si deve soprattutto a una brillante intuizione da parte di Ezzelino Zontini, un industriale originario di Riva del Garda.

Monumenti Aperti e l’archeologia industriale di Carbonia

Il 18 e il 19 maggio prossimi saranno due giorni speciali per la città sarda di Carbonia: in effetti, si sta preparando ogni dettaglio per quel che riguarda l’iniziativa “Monumenti Aperti”. In pratica, i turisti che si recheranno da queste parti avranno la possibilità di visitare ben venticinque siti di estremo interesse. Oltre alla necropoli e al Museo Archeologico di Villa Sulcis, vi sarà l’opportunità di avere accesso ai gioielli dell’archeologia industriale che si trovano da queste parti. Approfondiamo dunque le visite in questione. Anzitutto, uno dei siti di maggiore rilievo in questo senso è la Grande Miniera di Serbariu.

Archeologia industriale: a Bergamo una mostra sul villaggio Crespi d’Adda

Dopo la presentazione di cinque giorni fa la mostra “Crespi d’Adda, un piano di gestione Unesco” può essere ammirata dai visitatori che giungeranno a Bergamo: in effetti a ospitare questo evento così strettamente legato all’archeologia industriale è il Palazzo della Provincia della città lombarda, uno degli organizzatori della mostra, insieme al Comune di Capriate San Gervasio (proprio in provincia di Bergamo). Come si intuisce perfettamente dal nome citato sopra, si sta parlando di una opportunità culturale che avrà a che fare con il famoso e suggestivo villaggio industriale di Crespi d’Adda (frazione di Capriate San Gervasio), il quale fu sede dal 1875 di un villaggio operaio attivo nel settore tessile e cotoniero.

Aipai: fra quattro giorni un convegno sul patrimonio di Ravenna

Un sabato dedicato all’archeologia industriale: il prossimo 23 marzo l’Aula Magna della Casa Matha di Ravenna ospiterà un interessante convegno, il quale sarà organizzato per l’occasione dall’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale). L’appuntamento in questione, previsto per le ore 15, ha un titolo più che evocativo, vale a dire “Patrimonio storico industriale: opportunità per la Darsena di città”. Di cosa si andrà a parlare nello specifico?

Alla scoperta dell’archeologia industriale di Isola del Liri

Isola del Liri, comune ciociaro considerato nel 2008 come un’area di elevato benessere e istruzione superiore, vanta un’archeologia industriale tutta da scoprire. L’occasione propizia è praticamente dietro l’angolo. In effetti, i prossimi 23 e 24 marzo si terranno le Giornate Fai di Primavera organizzate proprio dal Fondo per l’Ambiente Italiano e il municipio isolano ha deciso di far conoscere meglio alcune storie e luoghi poco conosciuti della città frusinate.