San Leucio: a Pasquetta apertura del Museo della Seta del Real Belvedere

C’è sempre una prima volta: il Museo della Seta del Real Belvedere di San Leucio (Caserta) sta per aprire al pubblico con una iniziativa molto interessante. La data scelta in questo senso è quella del prossimo 1° aprile, Lunedì dell’Angelo per la precisione, con quattro ore dedicate all’evento in questione. Non è un caso che quest’ultimo si chiami proprio “Lunedì dell’Angelo al Real Museo”. Ma di che progetto si tratta esattamente? Pio Del Gaudio, primo cittadino di Caserta, ha voluto sottolineare come tutto sia nato dalla proposta dei dipendenti dell’Ufficio del Belvedere, in modo da organizzare una giornata come questa in una data tradizionalmente di chiusura a causa delle festività pasquali.

La sesta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate

Fra quattro giorni si svolgerà in tutto il paese una iniziativa molto attesa che ha a che fare con il nostro patrimonio archeologico industriale. Si tratta della Sesta Giornata delle ferrovie dimenticate: l’evento in questione è organizzato dalla rete CoMoDo (Confederazione Mobilità Dolce), la quale riunisce idealmente tutte quelle associazioni che si occupano della mobilità alternativa, del tempo libero e delle attività svolte outdoor. La mobilità dolce può essere ottenuta attraverso un recupero attento e minuzioso delle infrastrutture presenti sul territorio, ma in stato di dismissione (gli esempi sono ovviamente quelli delle ferrovie, delle strade arginali e dei percorsi storici).

Archeologia industriale: l’ex stabilimento Florio rischia la chiusura

Il turismo trapanese si basa soprattutto sulle sue spiagge e le acque cristalline. Le attrazioni storiche e culturali includono, però, anche un interessante esempio di archeologia industriale, ovvero l’ex stabilimento Florio di Favignana: è qui che l’industria locale si è sviluppata in misura maggiore in passato, senza dimenticare che l’architettura presenta elementi di estremo interesse. In particolare, si sta parlando di ben 32mila metri quadrati, una estensione di tutto rilievo. Questo ex impianto industriale si trova, come si è intuito facilmente, nell’isola di Favignana, la quale fa parte dell’arcipelago delle Egadi.

Archeologia industriale: i progetti per la Vaccheria Casale Bocca di Leone

La Vaccheria Casale Bocca di Leone è uno degli esempi più importanti di archeologia industriale del Lazio e del nostro paese: ci troviamo sulla Via Collatina, più precisamente nei pressi di Via della Martora, tra Colli Aniene e Tor Sapienza, ed è qui che una delle prime fattorie automatizzate dell’intero agro romano è stata edificata verso la fine del XIX secolo. La ristrutturazione del tetto è avvenuta a cura dei disoccupati dell’associazione Fuori Dentro, ma il recupero non è ancora stato terminato e non può essere certo interrotto. Ecco perché due giorni fa c’è stato l’importante incontro tra le varie parti interessate, tra cui questa stessa associazione, l’Associazione Radici, la Cooperativa La Cacciarella e l’Associazione Vaccheria Casale Bocca di Leone.

Archeologia industriale: i trenta siti francesi esaminati da Smith e Belhoste

In passato dimenticato e quasi sconosciuto, oggi minacciato dall’ignoranza: non se la passa certo bene il patrimonio industriale francese, oggetto di una recente riscoperta, la quale può essere fatta risalire ad almeno due decenni fa. A Jean-François Belhoste e a Paul Smith si deve dare il merito di aver posto l’attenzione su questo argomento in più di una occasione, come sta avvenendo ultimamente, con l’esplorazione di un patrimonio in continua evoluzione, da Nord a Sud del paese. Si tratta, nello specifico, di ben trenta siti transalpini di archeologia industriale.

Archeologia industriale: l’accordo per tutelare i siti minerari sardi

Dalla Regione Sardegna è giunta oggi l’importante firma di un accordo che prevede il rilancio in grande stile delle aree minerarie dell’isola: il governatore sardo, Ugo Cappellacci, ha sottoscritto questa intesa, la quale sarà utile per perfezionare il recupero e la valorizzazione dei siti locali, andando anche a identificare e realizzare delle infrastrutture. Queste ultime serviranno proprio per incentivare lo sviluppo del settore turistico, di quello culturale e di quello ambientale, un mix davvero interessante.

Archeologia industriale: l’edizione 2013 di EXAREA

Le fotografie sono senza dubbio fondamentali per dare risalto al patrimonio industriale e ai mutamenti a cui è stato interessato: gli scatti, infatti, consentono di indagare più a fondo su un argomento delicato come quello della riconversione dell’ex aree industriali e di quelle che sono state dismesse. È proprio per questo motivo che da due anni esiste un progetto chiamato Exarea, fortemente voluto dall’associazione culturale Feudo Ron Alfrè, la quale ha sede a Bellizzi (ci troviamo in provincia di Salerno per la precisione). Inizialmente, si è trattato soprattutto dell’organizzazione di un concorso fotografico che fosse dedicato all’archeologia industriale, ma poi nei vari anni tutto questo si è evoluto.

Nuovi spiragli per l’archeologia industriale di Empoli

L’archeologia industriale di Empoli può finalmente tirare un bel sospiro di sollievo: in effetti, come è emerso dall’ultima seduta del consiglio comunale, c’è un piano ben preciso per il recupero dell’area ex Vitrum, con la bonifica ambientale che potrebbe essere avviata nel corso dei prossimi mesi. L’impegno preciso del comune toscano è quello di realizzare un parcheggio interrato, con tanto di pubblico accesso dal lato relativo alla stazione ferroviaria. Si tratta di una struttura che ha avuto un glorioso passato industriale, con un capannone e dei fabbricati che ormai cadono a pezzi.

Archeologia industriale: la mostra sull’ex Zuccherificio di Classe

Il nome è tutto un programma: la mostra che è stata messa a disposizione dalla Cassa di Risparmio di Ravenna nella nuova galleria di collegamento tra Piazza del Popolo e Piazza delle Antiche Carceri si chiama “Dulcis in fundo, Classe e le sue radici: storia di un’avventura industriale tra ‘800 e ‘900”. In pratica, come si sarà intuito dal riferimento “gastronomico”, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di percorrere idealmente un itinerario di tipo storico e documentario sullo zuccherificio di Classe che si trova proprio nella città romagnola e, più in generale, sull’industria saccarifera.

Archeologia industriale: a Taranto la mostra sui cantieri navali Tosi

I cantieri navali Tosi di Taranto hanno rappresentato una delle principali realtà industriali per la città pugliese nel corso del ‘900: non è un caso che ad essi sia stata ora dedicata una interessante mostra fotografica e documentaria, il cui titolo è piuttosto emblematico, vale a dire “I cantieri Tosi e la cantieristica navale. Tra storia e patrimonio industriale”. Si tratta di una iniziativa che è stata promossa in maniera congiunta da diverse associazioni, tra cui l’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale), l’Archivio di Stato tarantino, l’Arsenale Militare Marittimo del capoluogo in questione, il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l’Ordine degli Architetti della Provincia di Taranto e l’Università della Basilicata.