L’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona scende a 51 punti nel mese di settembre 2013

5_sistema_di_produzione_in_lineaL‘indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona scende a 51,1 punti nel mese di settembre 2013 e la produzione industriale europea subisce un lieve rallentamento. Sono questi i dati riportati da Markit sull’andamento dell’industria europea nel nono mese dell’anno. Un rallentamento, dunque, quello della produzione industriale europea, che si fa sentire soprattutto in relazione ai livelli raggiunti nel mese di agosto 2013, quando lo stesso indice Pmi manifatturiero aveva fatto invece registrare un livello più alto, intorno ai 51,4 punti.

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Crolla la produzione industriale

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Arrivano dati piuttosto preoccupanti sulla produzione industriale italiana e non solo. I dati Istat hanno sovvertito completamente le attese, si pensava insomma ad una ripresa positiva della produzione industriale, ma non è stato assolutamente così e continua ad esserci molta preoccupazione per le varie industrie.

Il periodo di riferimento su cui sono stati studiati i dati Istat riguarda il mese di luglio con un calo dell’1,1%. Bisogna anche dire che le notizie positive dei mesi scorsi non potevano far sperare in un cambio di rotta forte e consistente, visto che si era parlato di un +0,3%.

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L’industria manifatturiera americana è in crescita

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Crescita nel settore manifatturiero americano grazie ai miglioramenti della produttività e a uno sviluppo energetico che aumenta le esportazione e il rimpatrio di servizi e attività industriali. Una crescita che dovrebbe aumentare ancora e creare sia utili che occupazione.

La conferenza sul mancato sviluppo industriale di Caserta

308984_0_1È stata fissata per oggi pomeriggio a Caserta una interessante conferenza sullo sviluppo industriale della città campana. Alle 18, infatti, l’onorevole Paolo Pietro Broccoli interverrà presso la Libreria Feltrinelli per approfondire tale argomento, un incontro che è stato reso possibile dall’associazione Liberalibri. La provincia casertana si è sempre caratterizzata per la sua impronta fortemente imprenditoriale, dunque c’è parecchio di cui parlare. In particolare, gli anni Sessanta sono stati il momento storico in cui si è pienamente compiuto il processo di industrializzazione, nonostante lo stato attuale delle cose non faccia pensare a qualcosa del genere a così poca distanza di tempo.

Il Consorzio Industriale di Sassari approva il bilancio del 2012

A welder works in the production plant of the Syd Varanger iron ore mine near the arctic city of Kirkenes, northern Norway on June 3, 2013. AFP PHOTO / PIERRE-HENRY DESHAYES        (Photo credit should read Pierre-Henry DESHAYES/AFP/Getty Images)La crisi economica non ha impedito al Consorzio Industriale Provinciale di Sassari di ottenere un buon utile di bilancio nel corso del 2012: in effetti, lo scorso anno si è concluso con un importo positivo pari a poco più di 256mila euro. La giornata di ieri è stata sfruttata proprio per approvare il bilancio in questione, con l’assemblea dei soci che ha provveduto in tal senso dopo la proposta del consiglio di amministrazione. Il quadro e lo scenario di fondo, comunque, non hanno strappato alcun sorriso, visto che l’industria italiana versa in gravi condizioni, soprattutto il polo di Porto Torres, il quale fa riferimento al consorzio di cui si sta parlando.

La crisi senza fine dell’industria italiana della carta

103957L’industria italiana della carta non riesce ad affrontare da troppo tempo nel migliore dei modi la sfida della competitività. I problemi sono fin troppo noti, in particolare gli oneri eccessivi dal punto di vista energetico, visto che questi ultimi superano il 50% dei costi complessivi. Secondo quanto affermato da Paolo Culicchi, numero uno di Assocarta, gli ultimi cinque anni sono stati caratterizzati dalla chiusura di ben ventisei siti, per non parlare della perdita di ben 40mila posti di lavoro, un vero e proprio dramma non c’è che dire. In aggiunta, bisogna anche ricordare che nel periodo compreso tra il 2011 e il 2012 la produzione totale ha ceduto cinque punti percentuali, per non parlare del -7% di cui si è reso protagonista il fatturato.

La produzione industriale dello zolfo

300px-Large_Sulfur_CrystalLo zolfo è un elemento non metallico che presenta numero atomico 16 e peso atomico 32: è piuttosto abbondante in natura, visto che rappresenta circa lo 0,1% della crosta terrestre, tanto da essere presente sia allo stato libero che a quello combinato. Come si procede alla sua estrazione? L’elemento in questione viene prodotto dal punto di vista industriale sfruttando i giacimenti di zolfo nativo, i quali sono particolarmente abbondanti nelle regioni vulcaniche o in quelle zone che, per diversi eventi geologici, hanno accumulato zolfo elementare proveniente da organismi viventi.

Un nuovo libro sulla Rivoluzione Industriale presentato al Museo di Bradford

ImmagineÈ un autore di best-seller, dunque le aspettative sono molto alte: il riferimento non può che andare a Roger Osborne, scrittore, editore e geologo, il quale è celebre soprattutto per i suoi libri a carattere storico. In pratica, si sta parlando di lui per l’imminente presentazione ufficiale della sua ultima fatica, evento che avrà luogo non più tardi di questo mese presso il Bradford Industrial Museum. La sede non è casuale, visto l’argomento scelto. In effetti, il libro in questione si intitola “Iron, steam and money: the making of Industrial Revolution” (Ferro, vapore e denaro: la nascita della Rivoluzione Industriale).

Nigeria e Olanda uniscono le forze per un parco agro-industriale

Flag-Pins-Nigeria-NetherlandsChe cosa hanno in comune due paesi come Nigeria e Olanda? Molto, se si ragiona in termini economici: in effetti, la nazione africana sta tentando di migliorare la propria crescita finanziaria e quella del mercato del lavoro, dunque è stata scelta dai Paesi Bassi come partner ideale per l’istituzione del parco agro-industriale nigeriano. L’accordo è stato perfezionato in occasione dell’incontro tra il ministro dell’Industria, del Commercio e degli Investimenti della Nigeria, Olusegun Aganga, e il suo omonimo olandese, Lilianne Ploumen, più precisamente nel corso del Nigeria-Netherlands Business and Investment Forum dell’Aia.

AIN: Roberto Francoli è il nuovo presidente del Comitato Piccola Industria

ainSarà Roberto Francoli il nuovo numero uno del Comitato per la Piccola Industria dell’Associazione Industriali di Novara: si tratta di colui che ricopre il ruolo di amministratore delegato nella spa Distillerie Fratelli Francoli, azienda familiare attiva in campo enologico e che ha sede in quel di Ghemme (provincia di Novara per l’appunto). L’incarico riguarda i quattro anni compresi tra il 2013 attualmente in corso e il 2017. Si conosce anche il nome del vicepresidente del comitato in questione, vale a dire Stefano Arrigoni, il quale fa capo a un’altra impresa famigliare, la Fides Srl, attiva nel settore edile e nella costruzione di capannoni industriali per la precisione.