La Sardegna e la sua vocazione per i minerali industriali

La Sardegna vanta uno dei patrimoni industriali più ricchi d’Italia.

Giacimenti di metalli, miniere e molto altro caratterizzano da sempre l’isola, la quale intende ha voluto sfruttare appieno questa sua risorsa: in realtà, tale consapevolezza esiste addirittura da secoli, visto che già nell’800 il piombo e l’argento dominavano in lungo e in largo il comparto estrattivo. Le concessioni più importanti del passato erano sicuramente quelle di Gennamari e di Ingurtosu. Il ventesimo secolo, invece, si è contraddistinto, in particolare, per il massiccio uso di zinco, tanto che le concessioni estrattive cominciarono a riguardare la blenda, il principale minerale industriale da cui si ricava appunto il metallo in questione.

Perito industriale: il problema dei ponti termici

Quando si provvede a isolare dal punto di vista termico gli edifici è sempre opportuno accertare che non siano presenti infiltrazioni o ponti termici.

Ma cosa sono esattamente i ponti termici? In pratica, essi non sono altro che una parte della struttura dell’edificio, all’interno della quale le condizioni termiche sono piuttosto differenti rispetto a tutto il resto: i ponti danno luogo soprattutto a dei flussi di calore che sono più rapidi delle strutture sottoposte a isolamento, un problema di cui bisogna tenere ampiamente conto. Le difficoltà principali in questo caso sono infatti due, vale a dire un raffreddamento delle zone prossime, con le immaginabili muffe e condense, oltre a un minore potere isolante della parete. Intervenendo sulle cause si può però evitare tutto questo.

Rivoluzione industriale:le date da ricordare

Quali sono le date più significative che hanno segnato il percorso della rivoluzione industriale?

Il primo anno di riferimento che si può citare è il1784: nove anni dopo aver iniziato la produzione di macchine a vapore, infatti, Watt introduce in Gran Bretagna il “motore universale”. Nel 1786, poi, Cartwright brevetta il primo telaio a vapore. È il 1796 quando in Inghilterra viene fondata la Society for Bettering the Condition of the Poor, mentre in Francia viene inventata la varichina. Un periodo fondamentale è quello compreso tra il 1811 e il 1821, ovvero il decennio in cui i “luddisti”, i quali ostacolano l’introduzione dei nuovi sistemi produttivi, iniziano a distruggere le macchine.

Le nuove prospettive industriali del Nord-Ovest

Negli ultimi mesi si è assistito a elezioni politiche che hanno mutato in maniera drastica l’amministrazione del Nord-Ovest del nostro paese.

Si può dunque parlare a ragione di un nuovo asse industriale tra le tre principali città dell’area in questione, vale a dire Milano, Genova e Torino: il fatto che gli schieramenti politici dei sindaci siano i medesimi è significativo e si può pensare a poli industriali molto più omogenei e a collaborazioni ben mirate. Gli interessi locali non sono però i medesimi, pertanto le cooperazioni devono tenere conto anche di questo fattore. Per quel che riguarda, ad esempio, le infrastrutture, le grandi opere ferroviarie non beneficiano di una situazione molto omogenea, anzi gli amministratori liguri, piemontesi e lombardi sono entrati in contrasto in diverse occasioni.

Proprietà industriale: lo Sviluppo Economico premia brevetti e disegni

Quanto è innovativa e qualificata la proprietà industriale del nostro paese?

Il Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto a tal proposito con alcune agevolazioni, in modo da venire incontro alle esigenze delle imprese che vogliono tutelare nel migliore dei modi i loro prodotti tramite i brevetti e i modelli industriali: nel dettaglio, si tratta di due iniziative specifiche, per un ammontare complessivo di quaranta milioni di euro. Anzitutto, saranno premiate quelle aziende che provvederanno a incrementare i depositi di brevetti e disegni, sia dal punto di vista nazionale che da quello internazionale.

Salzano, cultura e archeologia industria vanno più che d’accordo

Fili, acronimo che identifica la Filanda Idee Lavoro Identità, è giunta alla sua ennesima edizione anche per quest’anno.

Il titolo della manifestazione per il 2011 è “Pensiero stupendo”: in pratica, il programma prevede spettacoli di teatro, danza, musica e arte, il tutto nella splendida cornice archeologico-industriale della Filanda Romanin-Jacur di Salzano, in provincia di Venezia. Il connubio tra gli ex impianti industriali e l’arte conferma che si può ottenere molto da siti dismessi come quello in questione.

Inquinamento industriale: i problemi del fiume Doubs

Svizzera e Francia sarebbero le principali responsabili dell’inquinamento industriale del fiume Doubs (ci troviamo nella città di Neuchatel).

Molte associazioni, tra cui il Wwf e la Federazione Svizzera di Pesca si stanno mobilitando in tal senso e il fatto che si siano rivolte perfino al Consiglio d’Europa la dice lunga sulla gravità della situazione: questo fiume vanta una particolarità ittica non indifferente, vale a dire il cosiddetto “Roi du Doubs, un pesce prelibato, ma anche a rischio di estinzione, tanto è vero che ormai è presente quasi solamente nella zona compresa tra i due paesi.

Puglia, la regione finanzia le infrastrutture delle zone industriali

Sedici milioni di euro per un investimento destinato alle principali zone industriali della Puglia.

I comuni e i consorzi della regione meridionale potranno beneficiare di nuove infrastrutture, le quali devono molto a un apposito bando che fa espresso riferimento agli insediamenti produttivi e alle cosiddette aree vaste: l’intento è quello di innovare e di attrarre investimenti piuttosto proficui. Tra i comuni coinvolti figurano Cutrofiano, Spongano, Poggiardo, Alberona, Rutigliano e Sannicandro, i quali potranno vedersi aggiudicare delle gare d’appalto in relazione alle infrastrutture delle proprie zone industriali.

Gli industriali sardi lanciano un allarme urgente

Il grido di dolore non sarà forse simile a quello citato da Vittorio Emanuele II in prossimità dell’unità d’Italia, ma è comunque urgente.

Cagliari ha ospitato in questi giorni la Giunta dell’Associazione Industriali Province della Sardegna Meridionale: la situazione viene definita come drammatica, tanto che il sistema produttivo regionale sta vivendo una crisi acuta, in particolare nella parte più a sud dell’isola. Su quali aspetti occorre intervenire con maggiore prontezza? Gli imprenditori hanno comunicato dati e risultati non certo incoraggianti, inoltre bisogna considerare, come rilevato dall’associazione, che la politica e la burocrazia sono sempre più lontane da queste esigenze industriali.