Le patate e il legame con la Rivoluzione Industriale

Tutti o quasi conoscono la patata come prodotto alimentare e come pianta in generale, ma in pochi sanno fare riferimento al suo segreto industriale.

In effetti, i gustosi tuberi hanno contribuito a promuovere dal punto di vista economico la rivoluzione industriale del XIX secolo: il suo ruolo era quello di fonte a buon prezzo delle calorie e dei nutrienti che servivano ai lavoratori di città per dar vita ai vari impianti e stabilimenti. La popolarità fu davvero amplissima soprattutto nell’Inghilterra settentrionale e non è difficile immaginare il motivo: in quest’area il carbone, perno vero e proprio della rivoluzione stessa, era rapidamente disponibile, quindi una popolazione che fosse ben attiva grazie a una alimentazione giusta era l’ideale per le lavorazioni dell’epoca.

Federchimica, le proposte per il trasporto ferroviario

La Federchimica è stata molto chiara nel far conoscere il proprio intento dal punto di vista industriale.

La federazione italiana che raggruppa appunto il settore della chimica ha proposto di intervenire prontamente sul comparto ferroviario: in particolare, il riferimento è andato al trasporto di merci che avviene nel nostro paese, mentre l’ottava Conferenza Logistica è stata l’occasione propizia per mettere in luce tali tematiche. Una delle tante richieste, poi, è quella di aprire il più possibile la rete ai soggetti privati. L’industria chimica starebbe soffrendo in maniera eccessiva la mancanza di traffico di merci pericolose su rotaia.

Val d’Aosta: la vecchia miniera di rame di Champdepraz

Champdepraz, in provincial di Aosta, è un piccolo comune che fa parte della Comunità Montana Evançon.

Una vasta porzione del territorio è occupato dal Parco Naturale del Mont Avic, ma ora si parla di questa località anche per motivi industriali: in effetti, l’amministrazione locale ha deciso di usufruire del Fondo per Speciali Programmi di Investimento (il cosiddetto Fospi) e questo denaro verrà utilizzato per dar vita a una strada che collegherà la stessa Champdepraz ad altri villaggi (in primis Losson ed Herin).

Expo Paraguay 2011: le attività ufficiali fino al 24 luglio

Expo Paraguay è la mostra sudamericana che vuole dar voce alle industrie dei servizi e alle cooperative agricole del paese.

La piattaforma è davvero imponente e si è posta l’obiettivo di rinsaldare i rapporti tra gli espositori e i clienti: le mostre di bestiame, le esposizioni di animali e le varie attività ricreative sono il piatto forte di questa fiera che è cominciata due giorni fa e che terminerà il prossimo 24 luglio. Ovviamente, la città prescelta è la capitale Asuncion, ma cerchiamo di capire quali sono gli appuntamenti più importanti di queste due settimane. La giornata inaugurale è stata impreziosita da una rappresentazione artistica e culturale su gli eventi storici dell’industria paraguaiana.

Archeologia industriale: le turbine della Fabbrica Saccardo

La Fabbrica Saccardo rappresenta un vanto del settore tessile nella zona dell’alto vicentino.

Non è un caso che proprio qui abbia sede, ci troviamo nel comune di Schio, una delle mostre più importanti per quel che riguarda l’archeologia industriale del nostro paese: purtroppo, uno dei pezzi forti dell’itinerario in questione, rischia di essere completamente smantellato. Si tratta della cosiddetta “Sala turbine”, un vero e proprio pezzo di storia dell’industria veneta.

Consorzi industriali: la Uil chiede delle modifiche legislative

L’Unione Italiana dei Lavoratori ha fatto conoscere il proprio pensiero in merito alla situazione industriale del nostro paese.

La segreteria regionale dell’Abruzzo è infatti intervenuta in merito ai consorzi industriali, auspicando emendamenti e novità che vadano a migliorare i contenuti della nuova legge di riferimento: le norme in questione si trovano in un maxi-emendamento che è stato proposto dalla IV Commissione, ma bisogna evitare a tutti i costi che si arrivi allo smantellamento di queste strutture. Il sindacato, inoltre, si sta opponendo alla divisione eccessiva tra i servizi che devono essere erogati e garantiti e le competenze attuali dal punto di vista urbanistico, oltre all’uscita definitiva della regione stessa dal sistema dei consorzi.

Il contributo della Basilicata all’inquinamento industriale

La condanna subita dall’Italia in merito all’inquinamento industriale è ormai cosa nota.

Ma è possibile individuare delle responsabilità maggiori rispetto ad altre? La Basilicata è una delle regioni più coinvolte in tal senso: in effetti, vi sono ben ventiquattro siti lucani, tra cui l’inceneritore Fenice, che si sono resi protagonisti di emissioni eccessive di anidride carbonica nell’atmosfera, ragione per la quale alcuni di essi sono ora in fase di manutenzione; se il nostro paese non è riuscito a rientrare nei parametri ambientali è anche a causa delle mancate autorizzazioni integrate ambientali di questi luoghi della regione meridionale.

San Giovanni Valdarno: riutilizzo “verde” dell’ex bricchettificio

Tra i tanti esempi di archeologia industriale che possiamo trovare nel nostro paese merita un cenno l’ex bricchettificio di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo.

Il bricchettificio è un edificio industriale dove si lavorano appunto i “bricchetti”, mattonelle realizzate in lignite pressata o in altri materiali di scarto del legno: ebbene, la fabbrica toscana sta per essere investita da una nuova luce, visto che è stato indetto addirittura un concorso internazionale per progettare all’interno di questa struttura una sede direzionale eco-compatibile e ampiamente sostenibile da molti punti di vista.

Breda Sistemi Industriali: presentata la serie di portoni a libro

Breda Sistemi Industriali conferma la propria leadership in fatto di portoni sezionali.

L’ultima novità della compagnia friulana si rivolge direttamente al mondo industriale: si tratta di un investimento da ben 3,5 milioni di euro, volto a promuovere e sviluppare la produzione negli stabilimenti. Più precisamente, l’azienda in questione intende puntare con convinzione sui cosiddetti portoni a libro, la soluzione più efficace per risolvere i problemi di spazio e dividere i vari ambienti di un edificio.

India: a Bangalore si lavora per il parco industriale

Srei Infrastructure Development, compagnia indiana di Bengalore, sta vagliando la possibilità di convertire una zona economica di ben cinquecento acri in un vero e proprio parco industriale.

L’area prescelta è quella nei dintorni di Kharagpur, nella parte più occidentale della città: l’obiettivo è sostanzialmente quello di venire incontro alle mutate condizioni di mercato e alla mancanza di chiarezza per quel che concerne alcune proposte governative. Per ottenere un parco industriale davvero efficiente, comunque, è necessario un mix di clienti valido e variegato, altrimenti non si riesce a far fronte alla concorrenza.