Tornitura industriale: le alesatrici

Lo scopo specifico delle alesatrici è quello di tornire le superfici concave cilindriche che presentano un diametro e una lunghezza rilevante.

Ma l’utilizzo non è soltanto questo: in effetti, esse servono anche per la tornitura frontale, la foratura e la fresatura. Il moto relativo al rapporto tra utensile e pezzo è di tipo elicoidale e si ottiene, a seconda del tipo, adottando degli accorgimenti specifici. Ad esempio, si può imprimere al pezzo il moto circolare di lavoro, mentre quello traslatorio di alimentazione può essere dato all’utensile o al pezzo; in alternativa, è possibile imprimere al pezzo il moto circolare di lavoro e all’utensile il modo di alimentazione traslatorio lungo l’asse del foro (in questo caso si parla di “alesatrici per cannoni”).

I torni paralleli, verticali e frontali

I torni sono fondamentali per il mondo industriale, in quanto consentono di ottenere delle superfici di rivoluzione (cilindriche, coniche, sferiche, iperbolidiche e a profilo qualunque), oppure delle superfici di tipo elicoidale (viti e scanalature).

Il moto di lavoro che viene comunicato all’oggetto è di rotazione uniforme, il quale gira intorno a un asse, il quale viene appunto definito come asse del tornio o “delle punte”. La classificazione dei torni che possono essere impiegati è molto ampia: cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza. Una tipologia molto importante è quella dei torni paralleli; in questo caso, possiamo ricomprendere diversi torni, vale a dire il banco (definito anche come bancale), il toppo fisso, il mandrino (realizzato solitamente in acciaio speciale), il toppo mobile o “controtesta”, il carrello, il supporto porta-utensili, la vite conduttrice, la barra conduttrice o candela e infine gli organi per l’appostamento dell’oggetto.

Legnami e macchine: le caratteristiche industriali

I legnami possono essere classificati in diverse maniere, ma si possono distinguere tre grandi categorie.

In effetti, si possono trovare quelli europei e quelli extraeuropei od esotici (distinzione in base alla provenienza), ma si caratterizzano anche per le loro proprietà fisiche, chimiche e meccaniche (in questo caso si parla di legnami duri o forti, dolci o teneri, resinosi e aromatici); infine, si fa riferimento alla loro utilizzazione finale, quindi avremo legnami da costruzione, da tintoria, per ebanisteria e per le industrie chimiche. Ma le classificazioni non sono finite, visto che sono opportune delle denominazioni a seconda delle dimensioni commerciali dei prodotti destinati alla costruzione.

Gli usi dei turbosoffianti e dei turbocompressori

Tra le varie macchine pneumofore (quelle che funzionano tramite aria, gas o vapore) possiamo sicuramente inserire anche i cosiddetti turbosoffianti e i turbocompressori.

Di cosa si tratta? Nello specifico, la girante, ovvero l’organo rotante della macchina, viene a essere costituito da una serie di elementi (il numero preciso è compreso tra quindici e venticinque), i quali sono in grado di comprimere per stadi successivi: il lavoro di compressione, quindi, viene ridotto in maniera notevole dalla refrigerazione continua delle parti fisse, visto che vi sono dei serpentini refrigeranti che si interpongono fra dei gruppi di quattro o cinque stadi successivi. Il loro utilizzo è particolarmente indicato per comprimere a pressioni molto modeste e con forti portate.

Idraulica industriale, i macchinari principali

Nell’ambito dell’idraulica industriale è sempre opportuno distinguere i vari termini e le macchine utilizzate.

La nomenclatura principale si basa essenzialmente su quattro distinti macchinari, la noria, la coclea, l’emulsore e l’ariete idraulico: cerchiamo di capire di cosa si tratta con esattezza? La noria è costituita da una catena che riceve un lento moto di rotazione. Il tipico utilizzo è quello dei piccoli impianti di irrigazione, visto che il funzionamento prevede il riempimento da un pozzo e il rovesciamento in un canale. La coclea, invece, si caratterizza per il suo cilindro rotante, con superfici elicoidali realizzate in lamiera.

Rivoluzione industriale:le date da ricordare

Quali sono le date più significative che hanno segnato il percorso della rivoluzione industriale?

Il primo anno di riferimento che si può citare è il1784: nove anni dopo aver iniziato la produzione di macchine a vapore, infatti, Watt introduce in Gran Bretagna il “motore universale”. Nel 1786, poi, Cartwright brevetta il primo telaio a vapore. È il 1796 quando in Inghilterra viene fondata la Society for Bettering the Condition of the Poor, mentre in Francia viene inventata la varichina. Un periodo fondamentale è quello compreso tra il 1811 e il 1821, ovvero il decennio in cui i “luddisti”, i quali ostacolano l’introduzione dei nuovi sistemi produttivi, iniziano a distruggere le macchine.

A Termoli trionfa l’archeologia industriale del trabucco

Paesaggi del lavoro e del mare: archeologia industriale sul trabucco.

È questo il nome dell’evento che impreziosirà la serata di Termoli, in provincia di Campobasso, un’occasione per fondere in maniera perfetta le iniziative culturali alle tradizioni industriali. L’organizzazione non poteva che essere quella dell’Aipai, l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, la quale avrà anche la possibilità di presentare i propri prodotti. La valorizzazione del patrimonio industriale è ben attiva anche nel Molise, una regione in cui il settore secondario non è mai stato fortissimo, ma che ha comunque sempre avuto delle caratteristiche ben precise.

Sotto un’altra luce: l’archeologia industriale di Malnisio

È previsto per domani “Sotto un’altra luce”, l’evento che vedrà coinvolta la città di Malnisio (siamo in provincia di Pordenone) e più precisamente la ex centrale idroelettrica Antonio Pitter.

Si tratta di uno splendido esempio di archeologia industriale, il quale tornerà a brillare della luce di un secolo fa, grazie a una speciale illuminazione notturna: la vista crepuscolare dei macchinari industriali viene assicurata come un’occasione unica, con tanto di candele, lanterne alimentate a petrolio e altre lampade antiche, quindi come avveniva all’inizio del XX secolo.

Archeologia industriale: le turbine della Fabbrica Saccardo

La Fabbrica Saccardo rappresenta un vanto del settore tessile nella zona dell’alto vicentino.

Non è un caso che proprio qui abbia sede, ci troviamo nel comune di Schio, una delle mostre più importanti per quel che riguarda l’archeologia industriale del nostro paese: purtroppo, uno dei pezzi forti dell’itinerario in questione, rischia di essere completamente smantellato. Si tratta della cosiddetta “Sala turbine”, un vero e proprio pezzo di storia dell’industria veneta.

Breda Sistemi Industriali: presentata la serie di portoni a libro

Breda Sistemi Industriali conferma la propria leadership in fatto di portoni sezionali.

L’ultima novità della compagnia friulana si rivolge direttamente al mondo industriale: si tratta di un investimento da ben 3,5 milioni di euro, volto a promuovere e sviluppare la produzione negli stabilimenti. Più precisamente, l’azienda in questione intende puntare con convinzione sui cosiddetti portoni a libro, la soluzione più efficace per risolvere i problemi di spazio e dividere i vari ambienti di un edificio.