Expo Paraguay 2011: le attività ufficiali fino al 24 luglio

Expo Paraguay è la mostra sudamericana che vuole dar voce alle industrie dei servizi e alle cooperative agricole del paese.

La piattaforma è davvero imponente e si è posta l’obiettivo di rinsaldare i rapporti tra gli espositori e i clienti: le mostre di bestiame, le esposizioni di animali e le varie attività ricreative sono il piatto forte di questa fiera che è cominciata due giorni fa e che terminerà il prossimo 24 luglio. Ovviamente, la città prescelta è la capitale Asuncion, ma cerchiamo di capire quali sono gli appuntamenti più importanti di queste due settimane. La giornata inaugurale è stata impreziosita da una rappresentazione artistica e culturale su gli eventi storici dell’industria paraguaiana.

Archeologia industriale: le turbine della Fabbrica Saccardo

La Fabbrica Saccardo rappresenta un vanto del settore tessile nella zona dell’alto vicentino.

Non è un caso che proprio qui abbia sede, ci troviamo nel comune di Schio, una delle mostre più importanti per quel che riguarda l’archeologia industriale del nostro paese: purtroppo, uno dei pezzi forti dell’itinerario in questione, rischia di essere completamente smantellato. Si tratta della cosiddetta “Sala turbine”, un vero e proprio pezzo di storia dell’industria veneta.

Consorzi industriali: la Uil chiede delle modifiche legislative

L’Unione Italiana dei Lavoratori ha fatto conoscere il proprio pensiero in merito alla situazione industriale del nostro paese.

La segreteria regionale dell’Abruzzo è infatti intervenuta in merito ai consorzi industriali, auspicando emendamenti e novità che vadano a migliorare i contenuti della nuova legge di riferimento: le norme in questione si trovano in un maxi-emendamento che è stato proposto dalla IV Commissione, ma bisogna evitare a tutti i costi che si arrivi allo smantellamento di queste strutture. Il sindacato, inoltre, si sta opponendo alla divisione eccessiva tra i servizi che devono essere erogati e garantiti e le competenze attuali dal punto di vista urbanistico, oltre all’uscita definitiva della regione stessa dal sistema dei consorzi.

Il contributo della Basilicata all’inquinamento industriale

La condanna subita dall’Italia in merito all’inquinamento industriale è ormai cosa nota.

Ma è possibile individuare delle responsabilità maggiori rispetto ad altre? La Basilicata è una delle regioni più coinvolte in tal senso: in effetti, vi sono ben ventiquattro siti lucani, tra cui l’inceneritore Fenice, che si sono resi protagonisti di emissioni eccessive di anidride carbonica nell’atmosfera, ragione per la quale alcuni di essi sono ora in fase di manutenzione; se il nostro paese non è riuscito a rientrare nei parametri ambientali è anche a causa delle mancate autorizzazioni integrate ambientali di questi luoghi della regione meridionale.

San Giovanni Valdarno: riutilizzo “verde” dell’ex bricchettificio

Tra i tanti esempi di archeologia industriale che possiamo trovare nel nostro paese merita un cenno l’ex bricchettificio di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo.

Il bricchettificio è un edificio industriale dove si lavorano appunto i “bricchetti”, mattonelle realizzate in lignite pressata o in altri materiali di scarto del legno: ebbene, la fabbrica toscana sta per essere investita da una nuova luce, visto che è stato indetto addirittura un concorso internazionale per progettare all’interno di questa struttura una sede direzionale eco-compatibile e ampiamente sostenibile da molti punti di vista.

Breda Sistemi Industriali: presentata la serie di portoni a libro

Breda Sistemi Industriali conferma la propria leadership in fatto di portoni sezionali.

L’ultima novità della compagnia friulana si rivolge direttamente al mondo industriale: si tratta di un investimento da ben 3,5 milioni di euro, volto a promuovere e sviluppare la produzione negli stabilimenti. Più precisamente, l’azienda in questione intende puntare con convinzione sui cosiddetti portoni a libro, la soluzione più efficace per risolvere i problemi di spazio e dividere i vari ambienti di un edificio.

India: a Bangalore si lavora per il parco industriale

Srei Infrastructure Development, compagnia indiana di Bengalore, sta vagliando la possibilità di convertire una zona economica di ben cinquecento acri in un vero e proprio parco industriale.

L’area prescelta è quella nei dintorni di Kharagpur, nella parte più occidentale della città: l’obiettivo è sostanzialmente quello di venire incontro alle mutate condizioni di mercato e alla mancanza di chiarezza per quel che concerne alcune proposte governative. Per ottenere un parco industriale davvero efficiente, comunque, è necessario un mix di clienti valido e variegato, altrimenti non si riesce a far fronte alla concorrenza.

Parco del Pollino: nuovi progetti per il settore castanicolo

Il Parco Nazionale del Pollino rappresenta la riserva naturale più grande del nostro paese e comprende le province di Potenza, Matera e Cosenza.

Un nuovo progetto agricolo-industriale sta coinvolgendo proprio questa zona, visto che l’Ente Parco in questione intende valorizzare come meglio può la coltura del castagno, grazie anche e soprattutto alla preziosa collaborazione dell’Università della Basilicata: in pratica, si tratta di una parte integrante del Piano Castanicolo Nazionale che è stato predisposto per il quadriennio 2010-2013.

Slovacchia: a Samorin una mostra sull’Italia industriale

La città slovacca di Samorin e Vicenza sono riuscite praticamente ad annullare gli oltre settecento chilometri che le dividono.

La “magia” è stata possibile grazie alla collaborazione industriale e imprenditoriale che è stata appena posta in essere, suggellata da una mostra di sicuro interesse: dallo scorso 22 giugno e fino al prossimo 22 luglio, infatti, sarà possibile ammirare “L’Italia industriale in Slovacchia”, l’evento culturale che viene ospitato dal Centro Servizi della località che si affaccia nelle vicinanze del Danubio e che intende mettere in luce quanto sia stata intensa la produzione tecnologica del nostro paese nella giovane repubblica europea.

Irlanda: il settore industriale si fonda sulle società straniere

L’Irlanda può vantarsi di far parte di quel novero di paesi che possiamo considerare tra i più industrializzati.

Il settore secondario di Dublino e dintorni rappresenta il 31% del prodotto interno lordo e a livello manifatturiero la nazione nordeuropea può anche competere con la Germania e la Francia: ma bisogna anche considerare un contributo che in pochi si aspetterebbero. In effetti, le compagnie straniere che operano qui sono davvero moltissime e senza di esse difficilmente l’Irlanda avrebbe raggiunto la propria invidiabile posizione.